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Il Laboratorio si occupa ormai da 15 anni e in diverse regioni d’Italia della problematica della ricerca e del recupero di resti umani anche sepolti, campo nel quale si avvale di tecnologie di ricerca sia classiche che moderne e di tecniche di scavo archeologico.
I casi più frequenti di cadaveri sepolti riguardano occultamenti nell’ambito della criminalità organizzata o a causa di eventi naturali (slavine, frane, etc.). In tali circostanze sovente si è in possesso di pochissime informazioni sul possibile luogo di deposizione, pur in presenza di testimoni, e spesso
è necessario fare i conti con il tempo trascorso dal momento della sepoltura e con le conseguenti modificazioni del contesto ambientale.
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Il Laboratorio si avvale delle tecniche di analisi di superficie condotte attraverso la perlustrazione dell’area di interesse allo scopo di rinvenire eventuali ossa o resti affioranti o anomalie del terreno di tipo geologico o botanico: le operazioni di ricerca vengono condotte con i cani da cadavere dell’Unità Cinofila R.R.U. (responsabile addestramento Sig. Enrico Silingardi), specificamente istruiti per il ritrovamento di cadaveri
in decomposizione, con indagini di archeologia forense e,
avvalendosi di personale tecnico specializzato, con l’utilizzo
delle più moderne tecnologie, quali la termocamera e il georadar
(e geofisica in generale), per l’analisi delle alterazioni del terreno indotte dalla presenza di una sepoltura.
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Una volta rinvenuta una sede “sospetta” si procede allo scavo eseguito tramite le tecniche dell’archeologia di forense allo scopo di effettuare
il recupero nella maniera più completa possibile e per salvaguardare
le informazioni provenienti dal sito e dall’ambiente, che verrebbero danneggiate insieme ai resti qualora si applicassero tecniche più violente.
Le operazioni di recupero sono eseguite di pari passo con la registrazione delle informazioni del sito di deposizione, sia tramite schemi descrittivi
che metodiche più avanzate quali l’utilizzo della stazione totale
e del digitalizzatore ottico 3D per la ricostruzione di un modello virtuale dell’area di ricerca.
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Nel caso di resti decomposti o scheletrizzati rinvenuti in superficie,
il Laboratorio esegue rilevazioni tramite stazione totale delle posizioni
dei diversi frammenti, ricavando così le coordinate di dispersione dei resti, allo scopo di accertare, ad esempio, l’eventuale spostamento a distanza
dei segmenti corporei ad opera degli animali presenti nell’ambiente.
Il Laboratorio inoltre svolge studi sulla capacità dei processi
di decomposizione di modificare l’ambiente circostante (e viceversa) attraverso test sperimentali controllati, allo scopo di evidenziare
eventuali elementi utili per la ricerca dei resti umani.
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STUDI SULL'INTERAZIONE TRA PROCESSO DI DECOMPOSIZIONE
E AMBIENTE CIRCOSTANTE
Il Laboratorio inoltre svolge studi sulla capacità dei processi
di decomposizione di modificare l’ambiente circostante (e viceversa) attraverso test sperimentali controllati, allo scopo di evidenziare
eventuali elementi utili per la ricerca dei resti umani.
A tale scopo il Laboratorio, in collaborazione con il Parco del Ticino, ha costituito la prima “Body Farm” italiana, ove vengono eseguiti esperimenti di decomposizione in diverse condizioni ambientali con modelli animali.
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Ogni animale utilizzato in tale sperimentazione è deceduto per cause indipendenti dallo studio, e nessun capo è stato sacrificato specificamente per tale scopo.
Gli scopi della “Body Farm” consistono nell’esplorazione delle reali modificazioni del terreno indotte dalla presenza di un cadavere inumato
allo scopo di standardizzare i metodi di ricerca e di indagine, di effettuare lo studio delle diverse meccaniche di decomposizione del corpo nei diversi ambienti, di valutare le reazioni ambientali (vegetazione, suolo ed insetti)
alla presenza di un cadavere.
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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Tra le nostre pubblicazioni di ricerca e accademiche più importanti
segnaliamo:
1 - D.Salsarola, C Cattaneo - Human remains and identity. (in: Jamieson A, Moenssens A (Eds.), Wiley Encyclopedia of Forensic Science, John Wiley and Sons Ed., The Atrium, Chichester, England, 2009, pp. 1495-9)
2 - D.Salsarola, C Cattaneo - L’archeologia forense. (Cap.12 in: Picozzi M, Intini A, Scienze Forensi – Teoria e prassi dell’investigazione scientifica, UTET Giuridica, Torino, 2009, pp. 207-226)
3 - C.Cattaneo, M.Grandi - Guida allo studio dei resti umani (Testo atlante, Ed. Monduzzi, Bologna, 2004, pp. 59-82)
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4 - C.Cattaneo - Forensic anthropology and archaeology: perspectives from Italy. (in Blau S, Ubelaker D, Forensic Anthropology, CRC Press, Walnut Creek, California, 2008 pp. 42-48)
5 - Maspero A, Cattaneo C, Bruni E, Piccinini A, Grandi M - L’apporto della botanica forense alla medicina legale: quattro case reports. (Archivio di Medicina Legale e delle Assicurazioni 2001;2:9-12)
6 - Caccianiga M, Bottacin S, Cattaneo C - Vegetation dynamics as a tool for detecting clandestine graves. (Forensic Sci, 2011, in press)
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