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Dalla sua fondazione nel 1995, il LABANOF (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense), situato presso la Sezione di Medicina Legale del Dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche (DMU) (ex-Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni) dell'Università degli Studi di Milano, si occupa del recupero e dello studio di resti umani e dell'identificazione del vivente.
Il Laboratorio, formato da medici legali, antropologi, biologi, odontologi forensi e naturalisti, ha il triplice ruolo di effettuare ricerca scientifica, svolgere attività didattica universitaria nelle diverse discipline trattate e prestare consulenza tecnica forense nei diversi settori che riguardano i resti umani e l'identificazione.
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Nello scenario giudiziario attuale che richiede competenze sempre più specialistiche, il Labanof è in grado di fornire personale qualificato per la ricerca e recupero di resti umani, sopralluoghi complessi, costruzione del profilo biologico di sconosciuti con ricostruzione facciale, identificazione di cadavere, gestione dell'identificazione di vittime di disastri di massa, studio di causa e epoca della morte di resti umani scheletrizzati, carbonizzati o decomposti (in particolare ricerca e interpretazione di lesioni traumatiche), ricostruzioni dinamiche di delitti in 3D, identificazione di soggetti ripresi in fotografie o filmati, valutazione dell'età biologica di viventi ai fini dell'imputabilità e in casi di adozione e studio di materiale iconografico per la valutazione del reato di pornografia minorile.
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Nel corso dei suoi primi 15 anni di vita il Laboratorio ha lavorato a centinaia di casi giudiziari per conto di Procure di tutta Italia e della Svizzera italiana. Svolge inoltre attività di ricerca e di sviluppo nelle diverse aree e discipline di studio, ed ha pubblicato oltre 150 articoli scientifici sulle principali riviste scientifiche nazionali ed internazionali sui suddetti argomenti; ha inoltre redatto il primo atlante di antropologia ed odontologia forense.
Nel corso degli anni il Labanof ha ospitato centinaia di professionisti, studenti e membri delle Forze dell'Ordine, sia italiani che stranieri, giunti a scopo di formazione in ambito antropologico forense ed è coinvolto in progetti di ricerca con diversi Paesi EU.
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Il Labanof esegue anche un servizio sociale finalizzato all'archiviazione di dati riguardanti i cadaveri non identificati dell'area di sua competenza (prevalentemente Milano e Provincia). Gestisce infatti un sito internet specifico per la pubblicazione online degli "identikit" di resti umani sconosciuti con i dati del profilo biologico e tutti gli elementi utili ai fini identificativi dei singoli casi. Collabora inoltre da anni con la trasmissione "Chi L'ha Visto", con la "Doe Network" (associazione americana che si dedica ai cadaveri senza nome) e con l'Associazione Penelope (persone scomparse).
Recentemente ha partecipato alla stesura con il Ministero dell'Interno
per la creazione di una banca dati nazionale.
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Il Laboratorio si occupa inoltre dello studio antropologico e paleopatologico di resti umani di epoca archeologica e storica, con la ricostruzione del profilo biologico di scheletri (sesso, età, etnia, patologie), ricostruzione facciale, allestimenti museali, studio demografico di necropoli e di personaggi storici, Santi e reliquie. Ha creato in collaborazione con il Museo Archeologico di Milano e con la Sovrintendenza dei Beni Archeologici della Lombardia (grazie a un progetto parzialmente finanziato dalla Regione Lombardia) una banca dati contenente i dati salienti e le malattie di oltre 1000 scheletri antichi provenienti da diverse Province lombarde, di diverse epoche storiche, al fine di studiare l'evoluzione sociale e dello stato di salute delle popolazioni storiche locali.
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Il Laboratorio è composto da cinque ampi locali riservati allo studio dei casi e alla ricerca scientifica ed è dotato di strumentazioni varie (laser scanner, microscopi ottici e stereomicroscopi, stazione totale, metal detector, apparecchio radiologico odontoiatrico etc.) nonché di collezioni di confronto osteologiche macro e microscopiche. Si avvale inoltre di convenzioni e collaborazioni con professionisti di diverso tipo (ingegneri, radiologi, entomologi, botanici, etc.) per indagini specialistiche nei diversi ambiti delle scienze forensi. Per conoscere meglio le attività Labanof consultate le singole sezioni del sito. Per una lettura divulgativa potete leggere Morti senza Nome (2005), Turno di Notte (2007) e Certezze Provvisorie (2010), edite da Mondadori, e Crimini e Farfalle (2006) edito da Cortina.
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