LABANOF - Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense - Sezione di Medicina Legale - Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute - Università degli Studi di Milano

LABANOF - ARCHEOLOGIA

Ricostruire il passato attraverso i resti di chi l'ha vissuto.

Santi e personaggi storici


Il Laboratorio si occupa anche dello studio e della ricognizione di scheletri di santi o di personaggi storici talvolta per valutare la corrispondenza biografica e possibli segni di martirio. Allo stesso modo può accadere che si rinvengano scheletri presumibilmente appartenenti a personaggi storici per i quali è richiesta conferma della loro identità. Pur essendo possibile tentare indagini genetiche di confronto con eventuali famigliari per la ricostruzione delle linee genealogiche, i limiti di questo tipo di analisi, dovuti alla degradazione del materiale genetico, rendono necessario il ricorso al confronto tra i dati osteologici, in maniera non dissimile da quello che accade per l’identificazione dei cadaveri sconosciuti di origine forense.

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In questo tipo di indagine diventa indispensabile, oltre alla multidisciplinarietà, l’interdisciplinarietà della ricerca. Il materiale scheletrico rappresenta una fonte diretta di osservazione del personaggio ma, ai fini di una cauta identificazione occorre un confronto con le fonti storiche, letterarie, artistiche. Diventano, così, fondamentali l’attiva collaborazione e lo scambio di informazioni con esperti di differenti settori quali storici, storici dell’arte, archivisti e gli specialisti che di caso in caso si rendono necessari.

Il Laboratorio ha trattato il caso di Galeazzo Maria Sforza (1444-1476), Duca di Milano grazie al ritrovamento di un cranio nella chiesa di S. Andrea in Melzo. La presenza di ipoplasia dello smalto, segno di stress a livello dentario, insorta tra i 6 e 9 anni, trova riscontro nella febbre terzana avuta da Galeazzo all’età di 9 anni e riportata nella biografia del Duca. Ancora, si osservano usure dentarie intenzionali in linea con l’abitudine di Galeazzo a utilizzare strumenti abrasivi per la cura dei denti. Infine, esiti di fratture craniche guarite sono compatibili con le lesioni subite dal duca durante le esercitazioni al combattimento. Il confronto tra il profilo della ricostruzione facciale di Galeazzo, un suo ritratto e quello di Bianca Maria Sforza (la figlia) evidenzia la presenza di caratteri molto simili, quali il naso, le labbra e il mento. Infine la datazione al C14 colloca l’epoca della morte tra il 1430 e il 1480, in linea con l’anno della sua uccisione, 1476. I dati antropologici risultano, dunque, altamente compatibili con quelli storici del duca.

Tra i casi seguiti dal laboratorio, si ricordano anche le indagini antropologiche e le ricostruzioni facciali di Sant’Evasio (Casale Monferrato), San Sereno (Biandrate), San Nazaro (Milano), San Secondo (Asti), Santa Daria e Crisante (Parma) e ultimamente i Santi Ambrogio, Gervaso e Protaso (Milano). In tutti questi casi, l’indagine antropologica mira alla ricostruzione del profilo biologico (sesso, età, etnia, statura) ed alla verifica di informazioni relative a patologie e stato di salute dell’individuo, da comparare con le informazioni derivanti dall’agiografia, con particolare riferimento a possibili traumatismi derivanti da martiri e/o torture. Anche in tal caso le informazioni ottenute dallo studio antropologico consentono di riportare in vita la storia passata.

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