Disastri di massa
Il Laboratorio si occupa di identificazione personale nei casi di disastri di massa; si tratta di eventi (inondazioni, terremoti, incidenti aerei, ferroviari ed autostradali, attentati terroristici, etc.) caratterizzati da un numero elevato di vittime, sovente rese irriconoscibili dai traumi subiti, dall’intervento del fuoco o dalle condizioni di decomposizione. Il disastro di massa costituisce uno scenario che pone rilevanti problemi di natura organizzativa e logistica: in tali casi infatti è necessario un accurato coordinamento delle attività del medico legale con le innumerevoli figure professionali (personale di AREU, Vigili del Fuoco, Prefetture, Carabinieri, Polizia di Stato, etc.) presenti sulla scena, ognuna con obiettivi e finalità differenti.
La natura stessa dell’evento inoltre rende estremamente difficile il corretto recupero dei resti umani, nonché la ricerca delle informazioni ante mortem necessarie per l’identificazione. In tali casi vengono costituite due squadre comprensive di professionisti formati nelle diverse discipline forensi (patologia, antropologia e odontologia, genetica, tossicologia, etc.), una squadra postmortem che si occupi di effettuare le autopsie e della raccolta in sede autoptica delle informazioni utili a fini identificativi (connotati, contrassegni, caratteristiche morfologiche scheletriche o dentarie, impronte digitali) ed una squadra antemortem che prenda contatti con i parenti e conoscenti delle vittime, allo scopo di raccogliere tutti i dati dei sospetti d’identità (degli scomparsi) necessari per innescare il confronto identificativo.
In questa sede vengono compilate opportune schede talvolta a respiro internazionale, quali le schede Interpol DVI (Disaster Victim Identification, gialle per i dati antemortem e rosa per i dati postmortem) o ICRC (International Committee of the Red Cross).L’organizzazione di tale procedura pone notevoli difficoltà di ordine pratico, ulteriormente aggravate dalla mancanza in Italia, allo stato attuale, di un protocollo organizzativo che faciliti l’attivazione delle diverse figure professionali, garantendo l’immediatezza dell’intervento e la maggiore accuratezza possibile nell’ambito delle procedure di recupero dei resti umani e delle informazioni ante mortem dei sospetti d’identità.
Il Laboratorio sta collaborando attivamente con il Comune di Milano e la Prefettura allo scopo di procedere allo sviluppo di un protocollo organizzativo per la standardizzazione e l’armonizzazione delle modalità di intervento delle diverse figure professionali e collabora con il DVI team (Disaster Victim Identification) della Svizzera Italiana per la gestione di eventuali disastri di massa ed identificazione delle vittime.
Nella sua storia, il Laboratorio (insieme all’intero Istituto di Medicina Legale e all’Obitorio Comunale) ha prestato la propria opera per l’identificazione delle 118 vittime del disastro aereo dell’aeroporto di Linate (08 ottobre 01), ove ha fornito le necessarie conoscenze antropologiche ed odontologiche forensi.
Inoltre il Laboratorio ha collaborato alla fase organizzativa e logistica nel trattamento ed identificazione delle vittime della camera iperbarica dell’Ospedale Galeazzi (31 ottobre 1997), a quelle della nave Albanese Kater Rades (ottobre 1997) come ausiliari dei colleghi medici legali baresi (prof Franco Introna), dell’incidente aereo avvenuto al grattacielo Pirelli (18 Aprile 2002) e il naufragio del 18 aprile 2015. Oggi lavora al fianco di UCPS per l’identificazione delle vittime del Mediterraneo.
